Spesso ci si pone il quesito se la vita che si muove intorno a noi sia più o meno giusta e se i fatti e le situazioni che investono l’esistenza dei nostri amici e conoscenti sia equilibrata in misura della benevolenza che nutriamo verso queste persone. Tanto per intenderci: Se una persona che secondo i nostri parametri di valutazione viene considerata buona, trascorre a sua volta una vita sfortunata e infelice a noi dispiace. Non riusciamo il più delle volte a trovare una spiegazione logica a tutto questo ci arrabbiamo rivolgendo la nostra disapprovazione verso la vita e il mondo che ci circonda; affermando che Dio non è stato equo!. Nell’esistenza umana non esiste niente di più giusto e corretto della vita del singolo individuo, poiché ogni persona sperimenta ciò che sceglie. Tale scelta si svolge secondo per secondo, attimo per attimo, in virtù dei pensieri che facciamo, delle parole che esprimiamo e dei fatti che realizziamo, questo concetto sull’esistenza secondo le varie culture orientali viene definito con il nome di legge Karmica. Purtroppo in occidente come in molte parti del mondo questo principio universale è stato volutamente frainteso con la concezione religiosa di giudizio e castigo di Dio, ciò non è esatto. Prima di tutto perché il giudizio e il castigo sono canoni di valutazione prettamente umani e non divini; inoltre, se è vero che all’uomo è stato concesso il libero arbitrio che bisogno ci sarebbe di un eventuale giudizio finale? Le due cose sono in totale contrapposizione l’una con l’altra. Praticamente: “ Io Dio concedo a te Uomo la scelta, (il libero arbitrio) però se tu Uomo non scegli ciò che io ho scelto per te, ti castigo!”. No le cose non vanno così!. Tradotto dal Sanscrito la parola Karma significa Azione. Il naturale processo di evoluzione degli eventi in virtù di una azione eseguita precedentemente, per mezzo del quale tutti gli esseri viventi raccolgono il frutto delle loro azioni e dei loro pensieri di questa vita o di esistenze già trascorse. Basata sulla legge del perpetuo moto universale di causa ed effetto, ( per gli Induisti) o di semina e raccolta (per i cattolici) ed esistente in virtù del movimento stesso. Quando si parla di movimento nella legge del Karma si intende prima di tutto il movimento della mente. A livello Karmico non vi è alcuna differenza tra pensiero e azione, quindi pensare di uccidere qualcuno e uccidere veramente una persona è la stessa identica cosa. Adesso proviamo ad immaginare quante volte nella nostra esistenza siamo stati assassini!? Con i fatti possiamo imitare le persone più buone del mondo ma se con la mente nutriamo sentimenti di ansia, stress, rabbia, frustrazione, invidia, risentimento, la reazione che l’universo rifletterà nei nostri confronti sarà proporzionale all’azione ricevuta. Le azioni cumulative degli esseri umani in seno alla comunità, a una nazione o al mondo costituiscono il Karma di massa, che produce effetti locali o di lunga portata, a seconda del grado di preponderanza del bene o del male. I pensieri e le azioni di ogni uomo contribuiscono perciò al bene o al male di questo mondo e di tutti i popoli che lo abitano. Le guerre e i genocidi creano un Karma terribile per l’umanità, a volte addirittura si forma un’energia così distruttiva potente da riflettersi quasi immediatamente sulla terra attraverso cataclismi naturali. L’esperienza umana è una perenne scelta vincolata solamente dalla nostra volontà; quindi il compagno che ci tratta male, il lavoro che non ci piace, una vita insoddisfatta e sfortunata, non sono il frutto di un castigo divino, ma più semplicemente il prodotto di una scelta che abbiamo fatto tempo indietro oppure in vite precedenti; dove comunque siamo sempre in tempo per cambiare strada e l’unica cosa che ci tiene bloccati dal farlo è lo stato di inerzia dei nostri schemi mentali; che possiamo comunque abbattere in qualunque momento lo desideriamo. Accanto alle scelte che facciamo e che vanno a determinare la nostra realtà esistono altri tipi di scelte molto più profonde e meno radicate nella psiche, sono scelte che vengono fatte a livelli più elevati dalla nostra anima o dal nostro Se superiore; creando in tal modo quelle realtà che alcuni definiscono: “I percorsi obbligati della vita”. Anch’essi hanno una grandissima influenza nella nostra esistenza. Servono per farci evolvere e per farci riscoprire la bellezza di ciò che siamo: “anime di luce e di amore”. Anche se a volte è molto difficile da accettare per la nostra mente, probabilmente per via della crudeltà di ciò che può sembrare inizialmente. Come magari la scelta dei genitori prima di incarnarci, oppure un’esperienza particolare che abbiamo deciso di sperimentare, vedi persone che nascono disabili, o bambini che muoiono prima del parto, oppure malattie che si protraggono per tutta una vita. Il Karma individuale è determinato in virtù delle congiunzioni astrali esistenti al momento del concepimento sessuale, rapportato alle situazioni planetarie presenti durante primo respiro eseguito dell’infante nella fuoriuscita dall’utero materno; che a sua volta andrà ad influenzare l’eredità cellulare del bambino. Tali emisferi cosmici sono da sommarsi all’eredità Karmico-energetica del padre e della madre, producendo così, sia il carattere personale dell’individuo e il suo modo di reagire al mondo esterno, che il personale destino individuale. Per questo ci sono bambini appena nati che si dai primi giorni esprimono caratteri comportamentali molto iracondi e funesti, perché si portano dietro un bagaglio Karmico non risolto dalla vita precedente. Esistono aspetti del Karma individuale che per questioni cosmicho-pratiche non possono essere totalmente purificati, ma hanno necessariamente bisogno di essere espiati durante l’esistenza materiale, proprio in virtù dell’opposizione o del favore di determinati pianeti influenti sulla nostra vita. Del resto le situazioni astrali seguono un loro ciclo naturale e l’uomo non può cambiare il circolo dei pianeti in atto sulla propria esistenza; sarebbe come cercare di deragliare un treno in corsa, con la semplice forza fisica di un individuo. Tuttavia il fardello Karmico può essere notevolmente alleggerito dalla pratica costante della meditazione unita alla preghiera di grazia da parte dell’aspirante rivolta al Dio Supremo, invocata verso quelli che sono i nodi Karmici nella propria esistenza. Ricordiamoci che comunque sono sempre scelte decise da noi a livello di anima. Questo non significa che bisogna rassegnarsi agli eventi, anzi tutt’altro, ogni essere vivente ha diritto a pretendere la vita che più gli piace e che meglio lo rappresenta in ogni istante della propria esistenza, lottando e combattendo con ogni mezzo se si dovesse rendere necessario. Praticamente e come se ci venisse fornito: il blocco da disegno, le matite, il tipo di pastelli colorati, il banco su cui disegnare, i righelli e le squadre. Ma cosa disegnare dipende da noi. L’energia è già presente, il nostro compito è quello di dargli una forma. Questa è la legge del Karma basata sul principio di causa ed effetto, ben diversa dal costrutto religioso di giudizio e di castigo divino che tanto ha ottenebrato la mente dell’uomo nella storia. E il libero arbitrio consiste proprio nella libertà di scelta che abbiamo a disposizione in ogni istante della nostra vita, quindi se la nostra vita non ci soddisfa, inventiamola come meglio ci aggrada.
Il Karma
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